Cosa vedere e dove mangiare a Nepi

martedì 29 giugno 2021

Nepi: cosa vedere nel borgo, sentieri e dove mangiare

Il borgo di Nepi si trova in una vasta area nota come Agro Falisco, un paesaggio che appare come un'unica e piatta vallata. Ma se deciderete di addentrarvi meglio, l'immagine di questo territorio muterà completamente, attraverso le sue strade cittadine che portano a profonde gole e burroni tra la natura selvaggia. Luoghi suggestivi come le Forre, rappresentano l'elemento geomorfologico caratteristico del territorio, delimitate da pareti scavate dalla millenaria azione erosiva dei torrenti sul terreno vulcanico, disegnato dalle attività eruttive dei due complessi vulcanici, Vicano e Sabatino, datate tra 600.000 e circa 20.000 anni fa. Il protrarsi dell'erosione del terreno da parte dei due corsi d'acqua, Rio Falisco e Rio Puzzolo, ha isolato uno sperone tufaceo di forma triangolare, dove è stato edificato il centro storico del paese. I "Cavoni" scavati dall’uomo, caratteristiche tagliate di epoca pre-romana, sono vie di comunicazione che univano le Forre coi pianori tufacei, e rendevano ancor più protetti questi luoghi dalle incursioni nemiche, dei quali abbiamo testimonianze di insediamenti sin dal neolitico.

la Valle Suppentonia, ovvero la forra che partendo da Nepi giunge fin quasi sotto Civita Castellana, supera nei pressi di Castel sant’Elia i cento metri di altezza. Le sue pareti a strapiombo sono rivestite di una rigogliosa vegetazione. il percorso degli anacoreti, dediti alla contemplazione e alle pratiche ascetiche resero profondamente spirituale questo luogo, lungo il sentiero del cardinale. Le numerose cascate formate dai torrenti hanno dato il nome a questa località: Nepa in lingua etrusca significa appunto acqua, e Nepi è chiamata infatti la città delle acque, e ancora oggi esporta il suo marchio in tutta Europa.

Città falisca, era però fortemente influenzata dalla cultura etrusca e latina. Tito Livio racconta che Nepi e Sutri erano considerate «Claustra Etruriae», porte dell’Etruria, proprio per l'importanza strategica di questi due antichi insediamenti. Dall’epoca romana, come pure nell’alto medioevo e fino al rinascimento, diviene una città ricca e potente: le ville patrizie, l'anfiteatro, le cosiddette "Terme dei Gracchi", i mausolei lungo la via Amerina sono le testimonianze di un antico splendore, giunto fino a noi.

Molti i luoghi da visitare in città e nelle sue immediate vicinanze:

La Catacombqa di Santa Savinilla è un complesso cimiteriale tardoimperiale tra i più importanti dell’Italia centrale. Posto nei pressi dell'attuale camposanto, vi si accede dalla chiesa di San Tolomeo alle Sante Grotte. Composta da tre gallerie principali scavate nel tufo per una lunghezza di 35 metri e numerose altre ramificazioni, la catacomba ospita più di mille tombe. Lungo le pareti delle gallerie, alcune sepolture presentano ancora iscrizioni funerarie e pitture di artisti databili al XIV secolo.
La tipologia di queste tombe e i materiali utilizzati fanno ritenere che la catacomba fosse in uso nel IV e V secolo.

Le vie Cave sono degli antichi percorsi scavati lungo le pareti tufacee delle forre. Rappresentano un’importantissima testimonianza di opere di ingegneria del popolo dei Falisci. Scavate a mano nel tufo con una profondità che raggiunge i 10 metri, fungevano da antiche vie di comunicazione nella valle dell’Agro Falisco, con il compito di eliminare il forte dislivello tra il pianoro e il fondo della valle sottostante. Per le immediate vicinanze alle necropoli, alcuni studiosi ritengono che le vie cave siano legate anche ad aspetti religiosi. Con l’avvento del Cristianesimo, furono create delle piccole nicchie con statue raffiguranti la Madonna o Cristo, che avevano la funzione di proteggere il viaggiatore durante il suo cammino.

La necropoli di "Tre Ponti", tra i comuni di Nepi, Fabrica di Roma, Castel sant'Elia e Civita castellana, si estende lungo Via Amerina. Qui si conservano ancora i resti di tre ponti di cui uno ancora intatto, risalenti al III secolo a.C. In alcune sepolture sono ancora visibili alcune parti dell'intonaco originario, con i pigmenti della decorazione parietale.

Di notevole interesse storico e architettonico, ricordiamo La chiesa di San Tolomeo, iniziata nel 1543 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, per accogliere le reliquie dei santi martiri ritrovate all'interno delle catacombe di Santa Savinilla. Risalgono a quel periodo le strutture di fondazione delle absidi e del monastero, e la cripta ottagonale. L'edificio fu aperto al culto nel 1606.

La chiesa di San Biagio, una delle più antiche della città e dichiarata monumento nazionale, esisteva già nell'anno 950. La facciata esterna della chiesa è molto semplice, arricchita dal portale di accesso costituito da resti di epoca romana rilavorati in epoca medievale. Attigua a questo insigne monumento, è

la chiesa della Madonna delle Grazie, ad unica navata, la cui cancellata del presbiterio e l’altare sono risalenti ai primi anni del Novecento che richiamano lo stile Liberty. All'ingresso, l'acquasantiera è costituita da un cippo funerario tardoimperiale.

La Rocca dei Borgia. Circondata da possenti mura, è attraversata dall'antica via Amerina, Il Palazzo Comunale iniziato da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1542 e dopo alterne vicende terminato nel 1744 dall'architetto Michele Locatelli.

L'Acquedotto, opera idraulica terminata nel 1727, ha avuto un ruolo fondamentale per il miglioramento dello stile di vita dei cittadini. Nel 1727 entra in funzione, portando l’acqua potabile all’interno della città. La struttura dell’Acquedotto è lunga 285 metri e si articola in 36 arcate, disposte su due piani che caratterizzano la città da più di 300 anni.

Infine le torri medievali, o "Case Torri" d'epoca medievale a pianta quadrata, che testimoniano un periodo di lotte tra famiglie per la supremazia della città, con le loro residenze che dimostravano prestigio e potenza, come le torri dei palazzi Sansoni e Floridi e quella di Tor di Valle.

 

La cucina

In questo territorio una delle attività tipiche è la lavorazione della carne di maiale, e in particolare la produzione del salame cotto a la scapicollata. Di ottima qualità è anche il pecorino romano mentre la coltivazione della cipolla nepesina è quasi estinta. Uno dei piatti tipici, che possiamo trovare in tutta la Tuscia è l’acqua cotta, cucinata a seconda delle materie prime reperibili e della stagionalità.

 

Ecco alcuni consigli per il vostro tour gastronomico in zona!

Gastro Mania propone una cucina estremamente genuina grazie all'utilizzo di materie prime di alta qualità, privilegiando i prodotti a km 0 e rispettandone la stagionalità.

BioBistrot in stile provenzale La cucina offre ampia scelta ed è specializzata in prodotti di mare, soprattutto “i crudi di mare”, o prodotti di terra usando eccellenze tipiche locali.

Casa Tuscia all’interno dei Bastioni Farnesiani, all’ombra del Forte dei Borgia di Nepi. Un luogo d’incanto dipinto da Corot, descritto da Goethe, vissuto da Lucrezia Borgia, reso popolare da L’Armata Brancaleone di Monicelli.

Food Lab Laboratorio del gusto è un luogo dove tradizione e nuovi sapori si incontrano, dando vita a piatti insoliti, accuratamente presentati e soprattutto ricchi di gusto. Un locale informale a ridosso della Rocca dei Borgia.

Controcorrente Questa pescheria vanta il miglior pescato locale e non, ponendo la massima attenzione alla qualità ed alla freschezza del prodotto.

Colleoni è un’osteria con cantina a conduzione familiare. Ingredienti di prima qualità, tradizione gastronomica, cura e attenzione nella selezione dei vini, liquori e materie prime.

Pizzeria wine bar Danilo: la pizzeria più antica del paese, situata nel centro storico con un bellissimo locale appena rinnovato su due piani. Giardino esterno. WI-FI. 

Casale dei buoni sapori è un luogo dove mangiare gustosi piatti della tradizione locale. All’interno è possibile acquistare i migliori prodotti della Tuscia.

 

 

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